Attività a Spaziovivo 2020
Ci incontreremo sulla piattaforma virtuale di ZOOM e passeremo insieme qualche serata on line che ci aiuti a comprendere i tempi che viviamo e come mantenere accesa la nostra Fiamma volgendo tutto al Bene, come solo l’Amore sa fare. La sfida è essere vivi e presenti a sé e agli altri senza toccarsi, vedersi, annusarsi…appellandoci solo alla volontà di salvare l’Umano con ogni mezzo e con spirito di fratellanza. Da soli e separati ci perderemmo, facendo il gioco degli Ostacolatori.
La benefica Amicizia col mio Angelo.
Incontro conoscitivo-meditativo con Daniela Iacchelli
LUNEDI 5 Ottobre 2020
ore 20-23
a Spaziovivo Bologna Via Saffi 8
PRENOTA IL TUO POSTO
“Guida spirituale dell’Arcangelo Michele nelle sfide del nostro tempo: rivoluzionare la coscienza materialista e trasformare il mondo,amore e coraggio”.
Incontro conoscitivo-meditativo con Daniela Iacchelli
LUNEDI 28 Settembre 2020
ore 20-23
a Spaziovivo Bologna Via Saffi 8
PRENOTA IL TUO POSTO
GUARIRE DALL’EGOISMO – LIBERARE L’AMORE
SALVIAMO L’UMANO NELLE NOSTRE RELAZIONI.
a Spaziovivo Bologna. Conduce dr.ssa D.Iacchelli
Sabato 26/9 ore 10-19 Domenica 27/9 ore 10-15
PRENOTA IL TUO POSTO ADESSO
CERCHIO MEDITATIVO
Un Lunedì al mese ore 19,30-21,30
per chi voglia fare esperienza,passare dalla teoria alla pratica
Prossimo incontro Lunedì 9 Marzo
Esploreremo quali alternative alla nevrosi e allo stress possiamo praticare nel quotidiano per UMANIZZARE la nostra vita quotidiana. Inizieremo col PRATICARE uno stato di MINDFULNESS, PRESENZA CONSAPEVOLE, QUIETE E SILENZIO per poterci poi connettere coi valori spirituali e le prospettive umanizzanti del brano letto nel CERCHIO CONOSCITIVO nel lunedi precedente. Poi MEDITEREMO attraverso visualizzazioni guidate, immaginazione contemplativa, assorbimento delle parole chiave per scoprire la nostra intrinseca possibilità di uscire dalla nevrosi e dalla paura e risanarci nella Vastità dei valori universali. Accompagnati e facilitati dal Suono di Campane Armoniche e altri strumenti. Concluderemo con uno spazio dedicato alla condivisione. Fondamentale per chi voglia sedimentare e sperimentare i contenuti del Cerchio conoscitivo. Fondamentale per chi voglia sedimentare e sperimentare i contenuti del Cerchio conoscitivo sulla Via indicata nei Vangeli.
Aperto anche a chi non abbia partecipato al Cerchio conoscitivo.
IMPORTANTE: Necessario prenotare il posto con un WhatsApp al 3405991737 entro la sera precedente l’incontro. Ogni prossimo incontro sarà annunciato via WhatsApp .
Scrivi un WhatsApp se vuoi venire per la prima volta e desideri essere informato.
PORTARE: abiti che non stringano, calzettoni per stare senza scarpe, quaderno per appunti.
COMPENSO: Offerta libera e responsabile. Ricevere attiva il Karma della Reciprocità e della Compensazione. Pareggiamo riconoscendo il valore ricevuto e compensando con risorse nostre e necessarie al ricevente. Ciò che riceverai è frutto di ore di vita, di studio, ricerca e meditazione sottratti agli impegni lavorativi remunerativi. Starà a te stabilire il valore di ciò che ricevi. Starà a me valutare se posso continuare a “permettermi” questa modalità.
CERCHIO CONOSCITIVO
studio e riflessioni
SUI VALORI UMANI UNIVERSALI nei Vangeli
Un Lunedì al mese ore 20-22,30
Prossimo incontro Lunedì 23 Marzo
Lettura e comprensione meditata del Vangelo alla luce dell’Antroposofia di R. Steiner, in particolare dei brani in cui il Cristo ha dato indicazioni su CHI SIAMO noi umani per il piano universale-terrestre, su quali consapevolezze e passi ci aspettano se riusciamo a disidentificarci dal nostro Io psicologico pieno di nevrosi e paure e riusciamo a fare un salto evolutivo nella Coscienza Cristica, divenendo cioè consapevoli che siamo Esseri Spirituali che stanno cercando nell’incarnazione di realizzare, su questo Pianeta e col prossimo, l’Amore e la Libertà che sono la nostra vera essenza. Questo significa “salvare la nostra Umanità” dalla caduta nel tormento dei falsi valori dell’egoismo e delle paure del materialismo.
Lo spirito della proposta è INCLUSIVO e non richiede adesione a nessuna religione, bensì desiderio di sviluppare una sana vita spirituale di carattere universale.
Leggi: https://www.danielaiacchelli.net/cristo-e-anima-umana/
IMPORTANTE:. Necessario prenotare il posto con un WhatsApp al 3405991737 entro la sera precedente l’incontro. Scrivi un WhatsApp se vuoi venire per la prima volta e desideri essere informato. Ogni incontro sarà annunciato via WhatsApp .
PORTARE: calzettoni per stare senza scarpe, quaderno per appunti e Vangelo.
COMPENSO: Offerta libera e responsabile. Ricevere attiva il Karma della Reciprocità e della Compensazione. Pareggiamo riconoscendo il valore ricevuto e compensando con risorse nostre e necessarie al ricevente. Ciò che riceverai è frutto di ore di vita, di studio, ricerca e meditazione sottratti agli impegni lavorativi remunerativi. Starà a te stabilire il valore di ciò che ricevi. Starà a me valutare se posso continuare a “permettermi” questa modalità.
GUARIRE DALL’EGOISMO- LIBERARE L’AMORE
SALVIAMO L’UMANO NELLE NOSTRE RELAZIONI
a Spaziovivo Bologna. Conduce dr.ssa D.Iacchelli
Sabato 28/3 ore 10-20
APERTE LE ISCRIZIONI
INFO: https://www.danielaiacchelli.net/come-funzionano-costellazioni-familiari-sistemiche-bologna/
IMPORTANTE: il numero di chi può costellare e anche rappresentare è limitato, ti conviene fare quanto prima l’iscrizione per assicurarti di partecipare.
ISCRIZIONI: entro il 24/3 Scrivere Modulo di Richiesta dal Sito: https://www.danielaiacchelli.net/partecipazione-costellazioni-metamorfiche-sistemico-familiari-bologna/ precisando i propri dati e il proprio intento, per avere conferma della disponibilità di posti. Avuto l’ok di Daniela procedere con Bonifico IBAN: IT72T0538736950000001401687 , precisando Gruppo e data, Nome-Cognome, specificando se per costellare o per rappresentare.
Oppure scrivere una mail a
sp**********@gm***.com
o un wathsapp al 3405991737
CONTRIBUTO: https://www.danielaiacchelli.net/modalita-quote-partecipazione-ai-gruppi-costellazioni-familiari-bologna/
INCONTRI DI CRISTOSOFIA
Nei Vangeli la Via della nostra vera Umanità
Conduttrice: Daniela Iacchelli
Incontri a cadenza quindicinale a partire dal 16 Settembre alle ore 20 a Spaziovivo.
Conclusione dei 12 “IO SONO” nel Vangelo di Giovanni.
I “Voi siete….”pronunciati dal Cristo nei Vangeli.
Che bisogno ha l’uomo di oggi di conoscere il Cristo dei Vangeli?
Che motivo c’è, nel mondo di oggi, di conoscere e incontrare quel Yeshua il Cristo che camminò per i sentieri della Terra 2000 anni fa? Oggi il nostro mondo occidentale, soprattutto quello in cui ha dominato il cattolicesimo Vaticano, ha voltato le spalle ad un cristianesimo che di cristico ha trasmesso ben poco, anzi, ha ucciso fede e speranza in milioni di cuori delusi o addirittura traumatizzati dalla condotta dei vicari della Chiesa Vaticana.
Oggi le Anime alla ricerca di compassione e gentilezza, di silenzio, guarigione spirituale e meditazione si rivolgono all’Oriente, allo Yoga, al Buddismo, al Tantrismo, al Taoismo, allo Zen. Oppure si affidano alle tradizioni sciamaniche del nord Europa, delle steppe asiatiche o delle tradizioni sudamericane. In ognuna di queste correnti troviamo patrimoni preziosi che hanno aiutato l’umanità per migliaia di anni ad evolvere, guarire, comunicare col Mondo Spirituale. Tante Religioni, tante Dottrine hanno guidato l’umanità in tutti i tempi. Allora cosa mai potremmo trovare di peculiare nei Vangeli canonici e apocrifi, cosa ci dovrebbe riportare a considerare quel Cristo che abbiamo archiviato con la nostra infanzia e i disagi del catechismo di parrocchia?
La risposta la traggo dall’immenso patrimonio di ricerca scientifico-spirituale che è l’Antroposofia di Rudolf Steiner, a cui mi sono dedicata negli ultimi 30 anni e dalla mia pratica meditativa e di psicoterapeuta.
Altri grandi iniziati, come Yogananda o Aivanhov, Tich Nath Han, hanno dato grande centralità al Cristo.
Il Cristo Cosmico narrato nei Vangeli canonici e apocrifi, con la sua incarnazione umana in Yeshua, è modello ed esempio di comportamenti virtuosi, in alcuni passi è superamento delle vecchie dottrine, soprattutto dell’Antico Testamento giudaico. Ma soprattutto è’ un Raggio dell’Amore Universale che ci indica la Via per imparare a TRASFORMARE il cosiddetto “male”, la sofferenza umana in occasione di risveglio, illuminazione, trasfigurazione, resurrezione , ascensione. Anzichè indurci a dissolvere la personalità egoistica e materialista, ci invita ad operare una profonda trasformazione in essa, dei nostri limiti e difetti, con tolleranza e amorevolezza .
Anzichè aspirare ad illuminarci ed abbandonare il destino terreno, bypassando le storture nella nostra psiche, ci invita ad un processo alchemico che trasformi il nostro piombo in oro, a fare della nostra anima un’opera d’arte dell’Umano aprendosi allo Spirito dell’Amore e della vera Saggezza Cosmica per creare fratellanza e comunione col Creato tutto, generare Pace e Amicizia, divenire co-creatori di Armonia.
Ma il vero e immenso dono che questa Entità spirituale ha fatto a noi uomini è aver operato in un essere umano incarnato (Yeshua di Nazareth,in qualità di prototipo), quei prodigiosi mutamenti che poi , nei futuri millenni, si potranno ripetere per ogni uomo che voglia incamminarsi sulla stessa via maestra e unirsi alla sua Presenza Viva, la cosiddetta “Via Cristica”, una via universale per ogni essere umano. Non importa se stai praticando dottrine che non si chiamano cristiane, ciò che veramente fa la differenza è l’onestà di cuore della tua ricerca e quale orientamento hai in te, non la dottrina che segui.
SCOPRIRE le parole e le azioni del Cristo ci aiuta a comprendere il cammino che la nostra umanità dolente può fare per risvegliarsi e liberarsi dalle illusioni dell’egoismo, risanare le nostre relazioni, diventare “il sale” della Terra e la Luce del Mondo, riportare la Terra e noi a vibrare all’unisono con l’Armonia della Sorgente Creatrice.
Possiamo, col Cristo svelato da Steiner, incontrare la Via della Meditazione, della Comunione con lo Spirito, dell’attivazione dello Spirito Santo.
Nei nostri incontri inizieremo sempre con una Meditazione guidata, sonora o silenziosa per aprirci ad uno stato di coscienza adatto a farsi “fecondare” dai contenuti che tratteremo in forma teorica e conoscitiva, leggendo dal Vangelo e interrogandosi per sviluppare pensieri nuovi e liberi.
IMPORTANTE
PRENOTA IN TEMPO IL TUO POSTO: per l’incontro del 16/9 meglio subito o entro 12/9, ossia il prima possibile per facilitare l’organizzazione e sapere se anche quest’anno si crea il Gruppo. Comunque non oltre il 16/9 alle 15 scrivendo un Wathsapp al 340 5991737 precisando il cognome, in quanti verrete e la data dell’incontro che ti interessa. Se non hai w.app, scrivi un sms.
PORTARE: calzettoni per stare senza scarpe, quaderno per appunti e Vangelo.
COMPENSO: Offerta libera e responsabile. Ricevere attiva il Karma della Reciprocità e della Compensazione. Pareggiamo riconoscendo il valore ricevuto e compensando con risorse nostre e necessarie al ricevente. Ciò che riceverai è frutto di ore di vita, di studio, ricerca e meditazione sottratti agli impegni lavorativi remunerativi. Starà a te stabilire il valore di ciò che ricevi. Starà a me valutare se posso continuare a “permettermi” questa modalità .
INCONTRI SPECIALI:
CERCHI DI MEDITAZIONE SONORA E VOCALE
29/9 ore S. Michele e il Coraggio dello Spirito
4/11 ore Rapporto vivente coi Defunti
16/12 ore Natale e la Spazio Sacro interiore
Sarà trattato conoscitivamente il tema dell’incontro, attraverso la narrazione verranno suscitate immagini interiori e poi si verrà accompagnati in un Viaggio sonoro e vocale a sperimentare in sé il tema, attraverso l’uso di Strumenti Armonici e Voce. Tutti i partecipanti saranno sostenuti nel trovare il proprio Suono ispirato e a creare un Cerchio Sonoro che permetterà di innalzare il livello vibratorio di tutti e creare un Campo accogliente per le Forze dello Spirito.
PRENOTA IL TUO POSTO: comunicare la propria partecipazione tramite wathsapp già 10 giorni prima dell’evento e non oltre le ore 12 del giorno stesso..
CONTRIBUTO: € 15
PORTARE: calzettoni per stare senza scarpe e abiti adatti alla meditazione.
Nuove abitudini e Pratiche di consapevolezza a tavola.
a cura di Livia Andreon e Daniela Iacchelli
Quattro incontri conoscitivi e pratici per imparare a nutrire consapevolmente il corpo e l’anima e per stare in salute.
Non è così scontato che quando mangiamo stiamo effettivamente nutrendo il nostro corpo e tanto meno la nostra anima.
C’è una differenza sostanziale tra ‘mangiare’ e ‘nutrirsi’ e la chiave per la comprensione di ciò passa per gesti semplici, quotidiani, come fare la spesa, cucinare il proprio cibo con sapienza e amore e assaporarlo in ‘presenza’; significa conoscere e saper riconoscere la qualità vitale di un alimento, perché alimentarsi è semplicissimo, basta dare una risposta allo stimolo della fame, ammesso di saperlo riconoscere…ma nutrirsi ha a che fare con la qualità di questa risposta.
Abitudini scorrette, credenze, falsi miti e una scarsa consapevolezza del cibo portano nel tempo ad aumento o perdita di peso, con diverse conseguenze sul nostro benessere psicofisico.
Vedremo come sia necessario adeguare la propria alimentazione nel corso della vita e dei suoi inevitabili cambiamenti, soprattutto quando con l’età si fanno strada disturbi o patologie associate all’ infiammazione cronica che fa parte dello stesso processo di invecchiamento.
Adeguarsi ai cambiamenti in fatto di alimentazione spesso non è così semplice, per questo è indispensabile motivarsi con le conoscenze e rafforzare la volontà con Pratiche Mindfulness.
In questi incontri puoi acquisire le giuste informazioni e apprendere semplici Pratiche di Mindfulness per un sano rapporto col cibo e con te stesso, affinché il cibo possa veramente essere la tua medicina.
Prima serata di presentazione, il 9/10/19 entrata libera con prenotazione.
A seguire, tre serate di approfondimento, 23/10/19 – 6/11/19 – 20/11/19
€ 13 a serata.
Spaziovivo, Bologna via Saffi, 8 ore 20,15
Necessaria la prenotazione per ogni singola serata tramite wathsapp entro il giorno precedente. Daniela 3405991737 Livia 3333450925
RAPPORTO CONSAPEVOLE COL CIBO. MINDFULNESS A TAVOLA.
9 /10 /2019 ore 20,15
Mangi o ti nutri? Sai fare la spesa? Sai cucinare in modo sano e salutare?
Categorie alimentari e qualità energetica dei cibi, fare la spesa consapevolmente.
Pratiche Mindfulness per una scelta consapevole e per gustare ogni piccolo gesto.
RAPPORTO CONSAPEVOLE COL CIBO E GESTIONE DELLO STRESS.
23 /10 /2019 ore 20,15
Ti preoccupi di togliere calorie o di essere in salute?
Perché fai diete, mangi poco e ingrassi lo stesso?
Con l’età si prende peso facilmente, perchè?
Le diete e l’attivazione dei meccanismi dello stress, le conseguenze.
Dipendenza da carboidrati e zuccheri. Il cibo come medicina.
Semplici Pratiche Mindfulness per la gestione dello stress.
RAPPORTO CONSAPEVOLE COL CIBO E METABOLISMO.
6 /11 /2019 ore 20,15
L’infiammazione cronica, il nemico numero uno della perdita di peso e dello stato di salute.
Alterazioni metaboliche e patologie correlate all’infiammazione cronica.
Semplici Pratiche Mindfulness per la gestione dello stress.
RAPPORTO CONSAPEVOLE COL CIBO E VISSUTI VISCERALI.
20 /11 /2019
Microbiota e intestino. Asse intestino-cervello.
Non siamo soli: miliardi di organismi, popolano il nostro intestino ed è meglio farceli amici! Questo popolo di microbi chiamato microbiota, se in equilibrio, ci aiuta ad assimilare il cibo, ci protegge da molte malattie e ci fa stare meglio, influisce infatti anche sul nostro stato mentale.
Pratiche Mindfulness e Comprensione Psicosomatica dei vissuti viscerali.
Livia Andreon
Farmacista integrata, esperta in cure naturali. Oltre ad esercitare la professione di Farmacista, svolge attività di consulenza naturopatica a Spaziovivo.
Dopo la laurea in Farmacia ha frequentato la scuola A.I.O.T. di Omeopatia Classica.
Ha frequentato la scuola di Naturopatia Campus Laboratori Borri di Roma conseguendo le specializzazioni in Iridologia (con approfondimento in Iridologia Familiare Sistemica) e in Riflessologia Plantare, hanno fatto seguito diversi corsi di approfondimento e perfezionamento in Kinesiologia applicata, Floriterapia di Bach, Californiana e Australiana, Medicina Tradizionale Cinese, Lipidomica, Micoterapia a sostegno del microbiota, ormonale e costituzionale.
Rivolge il proprio operato alla persona intesa come entità globale, un unicum costituito da corpo, mente ed emozioni, con la finalità di portare al massimo livello le sue potenzialità di stare bene.
Utilizza tecniche corporee di riequilibrio, insieme a consigli nutrizionali e integrativi adeguati alle caratteristiche di terreno della persona a scopo preventivo e in sostegno a eventuali terapie mediche.
Seminare nei primi tre settenni i fondamenti
per creare sane e profonde relazioni umane ed affettive.
Tutta la nostra vita, a ben vedere, si basa sulle nostre relazioni, sulla nostra capacità di crearle, gestirle, coltivarle, conservarle e scioglierle a tempo debito. R.Steiner ci invita a meditare su come tutti noi siamo quello che siamo proprio in virtù degli incontri e delle relazioni col nostro prossimo che abbiamo durante la nostra biografia. Un posto speciale hanno le relazioni affettive, basate non solo sulla comunanza di interessi culturali,lavorativi, sociali,politici, ma anche su uno scambio di sentimenti ed espressioni che corrispondono alle nostre attitudini verso l’Umano.
Eppure nell’educare i bambini si pone più facilmente l’accento sull’apprendimento di abilità manuali e cognitive, sull’acquisizione di conoscenze e norme di convivenza “giusta” ma non necessariamente su come diventare capaci di vera fratellanza, amicizia e intimità affettiva, sviluppando le migliori qualità dell’Essere Umano.
La relazione è umana ed affettiva quando passa per il cuore, quando vuoi il bene dell’altro e l’altro è un bene per te. E’ affettiva quando i cuori si intendono, si appartengono e scambiano l’intimità del disarmo: ci si fida a mostrarsi vulnerabili e bisognosi di aiuto, ci si confida i segreti del cuore senza mascherarsi e si ha la tenerezza di rispettare e curare la fragilità dell’altro.
Nel processo di sviluppo biografico attraverso i settenni, Steiner ci segnala che nel cuore della biografia umana, dai 28 ai 35 anni di età, è prevista la maturazione dell’Anima Razionale e Affettiva e che questa sarà il fondamento per una vera evoluzione in Anima Cosciente e Sè Spirituale e per la qualità delle relazioni sia sociali che affettive. A quell’età, se abbiamo seminato gli ingredienti giusti, i bambini che abbiamo cresciuto saranno adulti capaci di saper trovare il proprio posto nel mondo sociale e allo stesso tempo nel nido privato fatto di relazioni significative e profonde con cui condividere i propri affetti e i progetti personali. Eppure la trasmissione dei valori riguardo a come vivere le relazioni affettive sembra essere di minor importanza rispetto a quella dei valori di razionalità e logica per avere successo nel mondo sociale.
E’ all’interno delle relazioni familiari, con gli adulti che ci curano e ci crescono, che acquisiamo i modelli di comportamento affettivo e sviluppiamo un certo grado di umanità. Quei modelli diventeranno i nostri riferimenti interni (e inconsci) per regolare i nostri affetti nella vita adulta.
Per orientare genitori ed educatori all’educazione affettiva porrò in evidenza alcune tracce nella convinzione che per educare sia necessario contemporaneamente auto-educarsi e risolvere in modo armonico gli squilibri relazionali che ci sono stati trasmessi dalle famiglie in cui siamo cresciuti.
In generale per poter costruire sane e profonde relazioni affettuose è necessario saper costruire “ponti” tra se stessi e “l’altro da sè” e possibilmente scambiarsi il “meglio” dell’Anima umana: il Bene (benevolenza-amorevolezza), l’Armonia e la Pace, la Verità.
Il ponte permette che da un Io e un Tu nasca un NOI che è il bene comune di entrambi, relazione amorevole, legame e appartenenza sicura. Perchè nasca questo NOI è importante saper vincere l’ostacolo principale che è il nostro egoismo, il senso di separatezza, la diffidenza, l’antagonismo e la prevaricazione tipici degli impulsi astrali antisociali del nostro “Ego”. Essi iniziano a manifestarsi nel bambino attorno ai 2 anni e mezzo (sono segnalati dal linguaggio, con l’inizio dell’uso delle parole Io e No).
Dalla fusionale armonia e venerazione del neonato inizia un lento processo di differenzazione e poi individuazione. L “IO” incontra il TU e inizia il confronto,il patteggiamento,la mediazione per generare quel NOI che ci accarezza il cuore.
Indispensabile allora favorire nei piccoli la capacità di passare dal naturale egoismo della primissima infanzia all’altruismo del secondo settennio fino all’amorevole intimità del terzo settennio. Sapendo che sarà poi solo dal 21esimo anno di età che il vero e proprio IO individuale del ragazzo potrà operare la metamorfosi da ego minorenne a un Io adulto capace di governare le forze astrali egoistiche con un governo morale ed etico.
Il NOI è un flusso di movimenti reciproci. Per avere sane relazioni affettive bisogna saper respirare tra i 2 movimenti basilari della vita: raccoglimento in sè (introversione, ascolto di sè, autocoscienza,elaborazione delle esperienze) ed espansione verso l’altro (estroversione, ascolto dell’altro, comunicazione, confronto sulle esperienze). Come possiamo pretendere di comunicare correttamente col prossimo se non sappiamo comunicare con noi stessi? L’educazione dovrebbe sempre facilitare nel bambino-ragazzo l’esplorazione di entrambe le modalità.
Nell’esperienza del crescere si è impegnati nell’ardua impresa di passare da una relazione in cui si ha la posizione di “disparità” di condizioni tra genitori (autonomi) e figli (dipendenti) ad una posizione di “parità” tra coetanei (autonomi e interdipendenti), per poter creare amicizie e relazioni di coppia fino a dar vita ad un nuovo nucleo familiare o comunque costruire una rete di relazioni capaci di nutrire il cuore e i bisogni di tenerezza e vicinanza. Il genitore ha quindi il compito di insegnare al figlio a saper stare “al proprio posto” nelle relazioni: questo posto inizia con l’essere di estrema fragilità e dipendenza nella prima infanzia e prosegue con l’acquisizione di una sempre maggior autonomia, fino alla libertà adulta di uscire dal nido familiare per andare nel mondo e creare nuovi affetti paritari. La grande impresa del crescere è di imparare a stare insieme in una posizione dipendente e subordinata, ma poi acquisire la capacità di relazionarsi in parità, autonomia e reciprocità coi coetanei.
Nella relazione di disparità i genitori hanno funzione duplice: normativa (dare regole) e affettiva (dare amore). Il figlio cresce dentro ad una relazione in cui le norme vengono date da un’autorità indiscussa ed egli è bene che si adegui e non pretenda di fare altrettanto. Ma poi dovrà crescere e saper costruire relazioni in cui le norme diventano proposte da discutere e per cui trovare accordo di entrambi e l’amore viene dato e ricevuto paritariamente e non da una fonte onnipotente a cui chiedere continuamente soluzioni. Per favorire questo difficile passaggio i genitori possono, nei primi 2 settenni, trasmettere i valori del “Noi” paritario solo attraverso l’esempio della loro relazione di coppia e delle loro amicizie. Ingredienti importanti sono il tempo dedicato alla privacy della coppia, l’alleanza, il patteggiamento, la tolleranza per gestire le delusioni,il guardare insieme al bene dei figli, il far pace o il sciogliere il vincolo senza disprezzare e recidere il legame costituito dai figli in comune. Dal terzo settennio promuovendo nel ragazzo un graduale sviluppo del senso di responsabilità verso gli altri, collaborazione in famiglia, scambio, confronto, propositività. Dopo i 18-21 anni il ragazzo resta “figlio”, ma diviene un “figlio adulto” che condivide col genitore la condizione di adultità. Lo scambio non sarà mai alla pari, resterà sempre il fatto che i genitori hanno dato la vita e i figli non possono ricambiare, tuttavia ci sarà scambio e addirittura capovolgimento di ruoli durante la vecchiaia o la malattia dei genitori. Ma i figli non potranno dare norme ai genitori e pretendere “obbedienza”.
Dai 0 ai 7 anni
L’esperienza da offrire è quella del “Bene” in tante declinazioni. Tutto passa principalmente attraverso il corpo, quindi trasmettiamo affetto attraverso il tatto e il contatto dello sguardo, della voce, del nostro odore. “Sono qui per te” è ciò che passa nella tenerezza dell’accogliere, contenere nell’abbraccio, nutrire, sostenere, proteggere, consolare. Il senso di sè ( Io esisto e faccio la differenza) il bambino lo trae da quanto e da come “esiste” per l’altro che lo ama. La fiducia nell’altro e l’aspettativa positiva, le forze di venerazione sono generate dal sentire che i grandi “mi vogliono bene e fanno il mio bene”in modo tangibile e per nulla astratto o intellettuale. Nell’insorgere dell’oppositività dei 2 anni e mezzo, si impara a differenziare il SI dal NO, l’IO dal TU, quindi come ricevere o dare dei No. E’ un bene quando si percepisce che quei No sono “a favore” del mio bene e non “contro” di me. Il genitore si ricordi che nel rapporto con gli altri, il bambino sta ancora sviluppando quello che Steiner definisce “sano egoismo” e non può ancora sviluppare un vero altruismo, ma almeno possiamo ispirare un giusto rispetto e la capacità di immedesimarsi ( “se capitasse a me di essere trattato come sto trattando l’altro?”). I confini sono necessari ed è importante se vengono sperimentati con saldezza dell’adulto che mette a disposizione le forze del suo Io per dare norme e stabilire cosa SI e cosa NO, con amorevole gentilezza e soprattutto senza sensi di colpa e giustificazioni intellettuali inappropriate a questa età. Il gioco, la fantasia e le immagini simpatiche sono il tramite con cui educare affettuosamente anche a ciò che non piace ma è “bene” fare. L’acquisizione di nuove abilità è sostenuta con lo spirito “ti aiuto a fare da te e non da solo. Io sono qui al tuo fianco per sostenerti mentre impari a farlo da te“.
Dai 7 ai 14 anni
Il fondamento dell’educazione dovrebbe essere il “Bello”, ossia l’Armonia e l’equilibrio tra gli opposti e la capacità di “far Pace”. Le relazioni del bambino devono trovare equilibrio tra chi è nel “nido” e chi è nel “mondo” soprattutto coetanei compagni di scuola o di squadra o gruppo. Lo svincolarsi del corpo eterico dalla costruzione del corpo fisico, sviluppa la capacità di astrazione e quindi anche di “immedesimazione” nell’altro che fino ad ora era un mondo estraneo e sconosciuto. E’ l’epoca giusta per favorire un sano altruismo in cui l’altro è visto, ascoltato, compreso, considerato un valore e un bene prezioso. Importante trasmettere ai bambini il loro proprio valore e il senso della propria dignità nell’impatto con l’egoismo degli altri bambini (soprattutto ora che il fenomeno del bullismo sta così ingrossandosi), ma anche aiutarli a superare il proprio egoismo con pratiche altruistiche di solidarietà, scambio, dono, alleanza. Formativo diventa la pratica dell’apprezzamento e della sana autocritica al momento giusto. E’ questa l’epoca in cui educare al ritmo “introversione-estroversione” assicurandosi che il bambino dosi in modo armonico lo stare con se stesso e lo stare in compagnia dei coetanei. Per i temperamenti più chiusi e pacati significherà facilitare l’estroversione in modo delicato e rispettoso, mentre per i temperamenti più estroversi facilitare il raccoglimento e il tempo della quiete domestica. Attorno al nono anno è bene favorire il senso di appartenenza alla famiglia con relazioni affettuose e rinforzanti per permettere al piccolo di “atterrare e radicarsi” definitivamente sul pianeta Terra, imparando a contare sugli umani oltre che sul Mondo Spirituale che fino a quel momento sentiva spontaneamente vicino. Nelle discordie e nelle differenze, si può alimentare l’attitudine a “fare pace” chiedendosi “come si porta pace ed armonia qui, nel rispetto di tutti?”, evitando fazioni e schieramenti antagonisti. A tal proposito è fondamentale che anche nei dissidi in famiglia, tra genitori o altri adulti, il bambino possa restare al di fuori di richieste più grandi di lui, ad esempio di schierarsi a favore di un genitore contro l’altro. In generale aiutiamo i bambini proteggendoli da noi stessi, dai nostri moti emozionali adulti, dai nostri bisogni che risulteranno sempre invadenti e troppo grandi per loro.
Negli sport e nei giochi di squadra diventa importante per le relazioni affettive che si giochi con sano spirito agonistico per aiutarsi a superare i propri limiti , ma si rinunci all’antagonismo aggressivo e alla sopraffazione dell'”avversario” o del rivale.
Dai 14 ai 21 anni
Il valore più importante è la “Verità” e la Coerenza. Il ragazzo apprezzerà soprattutto le relazioni veraci e le persone coerenti. Nutriamolo con sincerità e confidenzialità senza però voler diventare gli “amici”: si resta in posizione di disparità , ma si insegna al ragazzo a condividere sempre più responsabilità affettive nella vita in comune, nel “noi” che è la famiglia e a scambiare livelli sempre più profondi di confidenzialità.
E’ questo il tempo della maturazione sessuale e della relativa identità di genere. L’incontro con l’altro sesso è al centro dei drammi e dei diletti di questa età. . Il corpo torna ad essere al centro delle esperienze, ma questa volta è abitato da un’anima in fioritura, quindi un corpo che è valore “sacro”, soggetto e non oggetto, tempio e luogo di incontro. Indispensabile allora un’educazione sentimentale e sessuale adeguata, in cui il padre trasmette cosa pensano,sentono e vogliono gli uomini e la madre fa lo stesso riguardo alle donne. E’ importante trasmettere come “coniugare” piacere del corpo con gioia dell’anima, potenza del desiderio fisico con tenerezza del cuore e rispetto della volontà e dignità altrui.
Ai maschi sarà di aiuto conoscere il valore e la dignità della tenerezza e della vulnerabilità senza vergogna. Alle femmine il valore della custodia di sè, del saper dire no e del dono sentito di sè quando è il momento “giusto”.
Da questa età in avanti diventerà sempre più appropriato intrattenere conversazioni “d’anima” a partire dal “Sono qui con te” per favorire una narrazione di sè che sappia dare il nome a quell’intrico di emozioni e reazioni viscerali tipiche dell’età, che sia sostegno nel respiro tra introversione ed espansione. E chiedere :”Come ti senti? Come ti fa sentire quello che accade? Ne possiamo parlare?Ti posso aiutare a fare ordine e a sdrammatizzare grazie alla mia esperienza”.Il tutto dalla posizione di rispetto della privacy del ragazzo e sempre nella posizione di disparità come genitori.
E’ molto facile, direi garantito, deludere un adolescente nelle sue aspettative idealizzate e ancora molto centrate sul proprio egoismo. Il genitore soffre e nel peggiore dei casi teme questa eventualità. Sentirsi screditato, messo in discussione, accusato indebolisce l’autostima e la sicurezza di stare facendo o aver fatto bene la propria parte di educatore. Sicuramente è l’occasione più preziosa per guardarsi dentro e far crescere l’autocoscienza, per dire qualche importante “mi dispiace, adesso farei meglio”, ma allo stesso tempo è di vitale importanza sopportare di deludere e non cedere ai ricatti affettivi. Anzi, è importante considerare che sarà proprio quella delusione a fare da leva nel ragazzo perchè sviluppi la necessaria spinta volitiva ad uscire dal nido e a costruire il futuro “a modo suo”. Un figlio sempre soddisfatto farà fatica ad uscire dall’abbraccio familiare e cercare altri abbracci. L’importante che il clima di opposizione resti nei limiti del rispetto e dell’affetto reciproco. Sarà anche prezioso trasmettere come elaborare la frustrazione e la delusione: proposte e non solo proteste, apprezzamento e gratitudine per quello che c’è, aprirsi al mondo per cercare nuove soddisfazioni.
LE FRASI DELL’AMORE TRA GENITORI E FIGLI
“Benvenuto” “Sono qui per te” “Ti voglio bene”
“Grazie! Mi fai felice” “Ringraziamoci e chiediamoci per favore”
“Bravo, ce la fai!” “Stai riuscendo a farlo da te,bravo”
“Ti apprezzo” “Festeggiamo i tuoi successi”
“Come stai? Ho voglia di sapere di te…” “Ti dedico il mio tempo per stare insieme, io e te”
“Capisco che non ti piaccia (o ti faccia paura), ma sono convinto che sia per il tuo bene e per quello di tutti “
“Troviamo un punto d’incontro” “Mettiamoci d’accordo” ” Facciamo la pace”
“Mi dispiace, col tuo aiuto la prossima volta farò meglio”
“Chiedi scusa con rispetto”
“E’ una gioia vedere che stai crescendo e diventi una donna/un uomo”
“Aiutami a comprenderti, dimmi cosa ti fa soffrire/gioire e cercherò di esserti vicino”
” Ascoltati dentro e senti cosa è davvero importante per te”
“Diciamoci quello che ci fa soffrire, per aiutarci a vivere bene insieme”
“Anche se non siamo d’accordo, il mio affetto resta”
” Se io ti deludo, ricordati che hai il mondo e la vita intera davanti a te”.
“Benedico il tuo futuro fuori dal nostro nido”
INCONTRI DI CRISTOSOFIA
Nei Vangeli la Via della nostra vera Umanità
Conduttrice: Daniela Iacchelli
Incontri a cadenza quindicinale a partire dal 16 Settembre alle ore 20 a Spaziovivo.
Conclusione dei 12 “IO SONO” nel Vangelo di Giovanni.
I “Voi siete….”pronunciati dal Cristo nei Vangeli.
Che bisogno ha l’uomo di oggi di conoscere il Cristo dei Vangeli?
Che motivo c’è, nel mondo di oggi, di conoscere e incontrare quel Yeshua il Cristo che camminò per i sentieri della Terra 2000 anni fa? Oggi il nostro mondo occidentale, soprattutto quello in cui ha dominato il cattolicesimo Vaticano, ha voltato le spalle ad un cristianesimo che di cristico ha trasmesso ben poco, anzi, ha ucciso fede e speranza in milioni di cuori delusi o addirittura traumatizzati dalla condotta dei vicari della Chiesa Vaticana.
Oggi le Anime alla ricerca di compassione e gentilezza, di silenzio, guarigione spirituale e meditazione si rivolgono all’Oriente, allo Yoga, al Buddismo, al Tantrismo, al Taoismo, allo Zen. Oppure si affidano alle tradizioni sciamaniche del nord Europa, delle steppe asiatiche o delle tradizioni sudamericane. In ognuna di queste correnti troviamo patrimoni preziosi che hanno aiutato l’umanità per migliaia di anni ad evolvere, guarire, comunicare col Mondo Spirituale. Tante Religioni, tante Dottrine hanno guidato l’umanità in tutti i tempi. Allora cosa mai potremmo trovare di peculiare nei Vangeli canonici e apocrifi, cosa ci dovrebbe riportare a considerare quel Cristo che abbiamo archiviato con la nostra infanzia e i disagi del catechismo di parrocchia?
La risposta la traggo dall’immenso patrimonio di ricerca scientifico-spirituale che è l’Antroposofia di Rudolf Steiner, a cui mi sono dedicata negli ultimi 30 anni e dalla mia pratica meditativa e di psicoterapeuta.
Altri grandi iniziati, come Yogananda o Aivanhov, Tich Nath Han, hanno dato grande centralità al Cristo.
Il Cristo Cosmico narrato nei Vangeli canonici e apocrifi, con la sua incarnazione umana in Yeshua, è modello ed esempio di comportamenti virtuosi, in alcuni passi è superamento delle vecchie dottrine, soprattutto dell’Antico Testamento giudaico. Ma soprattutto è’ un Raggio dell’Amore Universale che ci indica la Via per imparare a TRASFORMARE il cosiddetto “male”, la sofferenza umana in occasione di risveglio, illuminazione, trasfigurazione, resurrezione , ascensione. Anzichè indurci a dissolvere la personalità egoistica e materialista, ci invita ad operare una profonda trasformazione in essa, dei nostri limiti e difetti, con tolleranza e amorevolezza .
Anzichè aspirare ad illuminarci ed abbandonare il destino terreno, bypassando le storture nella nostra psiche, ci invita ad un processo alchemico che trasformi il nostro piombo in oro, a fare della nostra anima un’opera d’arte dell’Umano aprendosi allo Spirito dell’Amore e della vera Saggezza Cosmica per creare fratellanza e comunione col Creato tutto, generare Pace e Amicizia, divenire co-creatori di Armonia.
Ma il vero e immenso dono che questa Entità spirituale ha fatto a noi uomini è aver operato in un essere umano incarnato (Yeshua di Nazareth,in qualità di prototipo), quei prodigiosi mutamenti che poi , nei futuri millenni, si potranno ripetere per ogni uomo che voglia incamminarsi sulla stessa via maestra e unirsi alla sua Presenza Viva, la cosiddetta “Via Cristica”, una via universale per ogni essere umano. Non importa se stai praticando dottrine che non si chiamano cristiane, ciò che veramente fa la differenza è l’onestà di cuore della tua ricerca e quale orientamento hai in te, non la dottrina che segui.
SCOPRIRE le parole e le azioni del Cristo ci aiuta a comprendere il cammino che la nostra umanità dolente può fare per risvegliarsi e liberarsi dalle illusioni dell’egoismo, risanare le nostre relazioni, diventare “il sale” della Terra e la Luce del Mondo, riportare la Terra e noi a vibrare all’unisono con l’Armonia della Sorgente Creatrice.
Possiamo, col Cristo svelato da Steiner, incontrare la Via della Meditazione, della Comunione con lo Spirito, dell’attivazione dello Spirito Santo.
Nei nostri incontri inizieremo sempre con una Meditazione guidata, sonora o silenziosa per aprirci ad uno stato di coscienza adatto a farsi “fecondare” dai contenuti che tratteremo in forma teorica e conoscitiva, leggendo dal Vangelo e interrogandosi per sviluppare pensieri nuovi e liberi.
IMPORTANTE
PRENOTA IN TEMPO IL TUO POSTO: per l’incontro del 16/9 meglio subito o entro 12/9, ossia il prima possibile per facilitare l’organizzazione e sapere se anche quest’anno si crea il Gruppo. Comunque non oltre il 16/9 alle 15 scrivendo un Wathsapp al 340 5991737 precisando il cognome, in quanti verrete e la data dell’incontro che ti interessa. Se non hai w.app, scrivi un sms.
PORTARE: calzettoni per stare senza scarpe, quaderno per appunti e Vangelo.
COMPENSO: Offerta libera e responsabile. Ricevere attiva il Karma della Reciprocità e della Compensazione. Pareggiamo riconoscendo il valore ricevuto e compensando con risorse nostre e necessarie al ricevente. Ciò che riceverai è frutto di ore di vita, di studio, ricerca e meditazione sottratti agli impegni lavorativi remunerativi. Starà a te stabilire il valore di ciò che ricevi. Starà a me valutare se posso continuare a “permettermi” questa modalità .
INCONTRI SPECIALI:
CERCHI DI MEDITAZIONE SONORA E VOCALE
29/9 ore S. Michele e il Coraggio dello Spirito
4/11 ore Rapporto vivente coi Defunti
16/12 ore Natale e la Spazio Sacro interiore
Sarà trattato conoscitivamente il tema dell’incontro, attraverso la narrazione verranno suscitate immagini interiori e poi si verrà accompagnati in un Viaggio sonoro e vocale a sperimentare in sé il tema, attraverso l’uso di Strumenti Armonici e Voce. Tutti i partecipanti saranno sostenuti nel trovare il proprio Suono ispirato e a creare un Cerchio Sonoro che permetterà di innalzare il livello vibratorio di tutti e creare un Campo accogliente per le Forze dello Spirito.
PRENOTA IL TUO POSTO: comunicare la propria partecipazione tramite wathsapp già 10 giorni prima dell’evento e non oltre le ore 12 del giorno stesso..
CONTRIBUTO: € 15
PORTARE: calzettoni per stare senza scarpe e abiti adatti alla meditazione.
Nuove abitudini e Pratiche di consapevolezza a tavola.
a cura di Livia Andreon e Daniela Iacchelli
Quattro incontri conoscitivi e pratici per imparare a nutrire consapevolmente il corpo e l’anima e per stare in salute.
Non è così scontato che quando mangiamo stiamo effettivamente nutrendo il nostro corpo e tanto meno la nostra anima.
C’è una differenza sostanziale tra ‘mangiare’ e ‘nutrirsi’ e la chiave per la comprensione di ciò passa per gesti semplici, quotidiani, come fare la spesa, cucinare il proprio cibo con sapienza e amore e assaporarlo in ‘presenza’; significa conoscere e saper riconoscere la qualità vitale di un alimento, perché alimentarsi è semplicissimo, basta dare una risposta allo stimolo della fame, ammesso di saperlo riconoscere…ma nutrirsi ha a che fare con la qualità di questa risposta.
Abitudini scorrette, credenze, falsi miti e una scarsa consapevolezza del cibo portano nel tempo ad aumento o perdita di peso, con diverse conseguenze sul nostro benessere psicofisico.
Vedremo come sia necessario adeguare la propria alimentazione nel corso della vita e dei suoi inevitabili cambiamenti, soprattutto quando con l’età si fanno strada disturbi o patologie associate all’ infiammazione cronica che fa parte dello stesso processo di invecchiamento.
Adeguarsi ai cambiamenti in fatto di alimentazione spesso non è così semplice, per questo è indispensabile motivarsi con le conoscenze e rafforzare la volontà con Pratiche Mindfulness.
In questi incontri puoi acquisire le giuste informazioni e apprendere semplici Pratiche di Mindfulness per un sano rapporto col cibo e con te stesso, affinché il cibo possa veramente essere la tua medicina.
Prima serata di presentazione, il 9/10/19 entrata libera con prenotazione.
A seguire, tre serate di approfondimento, 23/10/19 – 6/11/19 – 20/11/19
€ 13 a serata.
Spaziovivo, Bologna via Saffi, 8 ore 20,15
Necessaria la prenotazione per ogni singola serata tramite wathsapp entro il giorno precedente. Daniela 3405991737 Livia 3333450925
RAPPORTO CONSAPEVOLE COL CIBO. MINDFULNESS A TAVOLA.
9 /10 /2019 ore 20,15
Mangi o ti nutri? Sai fare la spesa? Sai cucinare in modo sano e salutare?
Categorie alimentari e qualità energetica dei cibi, fare la spesa consapevolmente.
Pratiche Mindfulness per una scelta consapevole e per gustare ogni piccolo gesto.
RAPPORTO CONSAPEVOLE COL CIBO E GESTIONE DELLO STRESS.
23 /10 /2019 ore 20,15
Ti preoccupi di togliere calorie o di essere in salute?
Perché fai diete, mangi poco e ingrassi lo stesso?
Con l’età si prende peso facilmente, perchè?
Le diete e l’attivazione dei meccanismi dello stress, le conseguenze.
Dipendenza da carboidrati e zuccheri. Il cibo come medicina.
Semplici Pratiche Mindfulness per la gestione dello stress.
RAPPORTO CONSAPEVOLE COL CIBO E METABOLISMO.
6 /11 /2019 ore 20,15
L’infiammazione cronica, il nemico numero uno della perdita di peso e dello stato di salute.
Alterazioni metaboliche e patologie correlate all’infiammazione cronica.
Semplici Pratiche Mindfulness per la gestione dello stress.
RAPPORTO CONSAPEVOLE COL CIBO E VISSUTI VISCERALI.
20 /11 /2019
Microbiota e intestino. Asse intestino-cervello.
Non siamo soli: miliardi di organismi, popolano il nostro intestino ed è meglio farceli amici! Questo popolo di microbi chiamato microbiota, se in equilibrio, ci aiuta ad assimilare il cibo, ci protegge da molte malattie e ci fa stare meglio, influisce infatti anche sul nostro stato mentale.
Pratiche Mindfulness e Comprensione Psicosomatica dei vissuti viscerali.
Livia Andreon
Farmacista integrata, esperta in cure naturali. Oltre ad esercitare la professione di Farmacista, svolge attività di consulenza naturopatica a Spaziovivo.
Dopo la laurea in Farmacia ha frequentato la scuola A.I.O.T. di Omeopatia Classica.
Ha frequentato la scuola di Naturopatia Campus Laboratori Borri di Roma conseguendo le specializzazioni in Iridologia (con approfondimento in Iridologia Familiare Sistemica) e in Riflessologia Plantare, hanno fatto seguito diversi corsi di approfondimento e perfezionamento in Kinesiologia applicata, Floriterapia di Bach, Californiana e Australiana, Medicina Tradizionale Cinese, Lipidomica, Micoterapia a sostegno del microbiota, ormonale e costituzionale.
Rivolge il proprio operato alla persona intesa come entità globale, un unicum costituito da corpo, mente ed emozioni, con la finalità di portare al massimo livello le sue potenzialità di stare bene.
Utilizza tecniche corporee di riequilibrio, insieme a consigli nutrizionali e integrativi adeguati alle caratteristiche di terreno della persona a scopo preventivo e in sostegno a eventuali terapie mediche.
Seminare nei primi tre settenni i fondamenti
per creare sane e profonde relazioni umane ed affettive.
Tutta la nostra vita, a ben vedere, si basa sulle nostre relazioni, sulla nostra capacità di crearle, gestirle, coltivarle, conservarle e scioglierle a tempo debito. R.Steiner ci invita a meditare su come tutti noi siamo quello che siamo proprio in virtù degli incontri e delle relazioni col nostro prossimo che abbiamo durante la nostra biografia. Un posto speciale hanno le relazioni affettive, basate non solo sulla comunanza di interessi culturali,lavorativi, sociali,politici, ma anche su uno scambio di sentimenti ed espressioni che corrispondono alle nostre attitudini verso l’Umano.
Eppure nell’educare i bambini si pone più facilmente l’accento sull’apprendimento di abilità manuali e cognitive, sull’acquisizione di conoscenze e norme di convivenza “giusta” ma non necessariamente su come diventare capaci di vera fratellanza, amicizia e intimità affettiva, sviluppando le migliori qualità dell’Essere Umano.
La relazione è umana ed affettiva quando passa per il cuore, quando vuoi il bene dell’altro e l’altro è un bene per te. E’ affettiva quando i cuori si intendono, si appartengono e scambiano l’intimità del disarmo: ci si fida a mostrarsi vulnerabili e bisognosi di aiuto, ci si confida i segreti del cuore senza mascherarsi e si ha la tenerezza di rispettare e curare la fragilità dell’altro.
Nel processo di sviluppo biografico attraverso i settenni, Steiner ci segnala che nel cuore della biografia umana, dai 28 ai 35 anni di età, è prevista la maturazione dell’Anima Razionale e Affettiva e che questa sarà il fondamento per una vera evoluzione in Anima Cosciente e Sè Spirituale e per la qualità delle relazioni sia sociali che affettive. A quell’età, se abbiamo seminato gli ingredienti giusti, i bambini che abbiamo cresciuto saranno adulti capaci di saper trovare il proprio posto nel mondo sociale e allo stesso tempo nel nido privato fatto di relazioni significative e profonde con cui condividere i propri affetti e i progetti personali. Eppure la trasmissione dei valori riguardo a come vivere le relazioni affettive sembra essere di minor importanza rispetto a quella dei valori di razionalità e logica per avere successo nel mondo sociale.
E’ all’interno delle relazioni familiari, con gli adulti che ci curano e ci crescono, che acquisiamo i modelli di comportamento affettivo e sviluppiamo un certo grado di umanità. Quei modelli diventeranno i nostri riferimenti interni (e inconsci) per regolare i nostri affetti nella vita adulta.
Per orientare genitori ed educatori all’educazione affettiva porrò in evidenza alcune tracce nella convinzione che per educare sia necessario contemporaneamente auto-educarsi e risolvere in modo armonico gli squilibri relazionali che ci sono stati trasmessi dalle famiglie in cui siamo cresciuti.
In generale per poter costruire sane e profonde relazioni affettuose è necessario saper costruire “ponti” tra se stessi e “l’altro da sè” e possibilmente scambiarsi il “meglio” dell’Anima umana: il Bene (benevolenza-amorevolezza), l’Armonia e la Pace, la Verità.
Il ponte permette che da un Io e un Tu nasca un NOI che è il bene comune di entrambi, relazione amorevole, legame e appartenenza sicura. Perchè nasca questo NOI è importante saper vincere l’ostacolo principale che è il nostro egoismo, il senso di separatezza, la diffidenza, l’antagonismo e la prevaricazione tipici degli impulsi astrali antisociali del nostro “Ego”. Essi iniziano a manifestarsi nel bambino attorno ai 2 anni e mezzo (sono segnalati dal linguaggio, con l’inizio dell’uso delle parole Io e No).
Dalla fusionale armonia e venerazione del neonato inizia un lento processo di differenzazione e poi individuazione. L “IO” incontra il TU e inizia il confronto,il patteggiamento,la mediazione per generare quel NOI che ci accarezza il cuore.
Indispensabile allora favorire nei piccoli la capacità di passare dal naturale egoismo della primissima infanzia all’altruismo del secondo settennio fino all’amorevole intimità del terzo settennio. Sapendo che sarà poi solo dal 21esimo anno di età che il vero e proprio IO individuale del ragazzo potrà operare la metamorfosi da ego minorenne a un Io adulto capace di governare le forze astrali egoistiche con un governo morale ed etico.
Il NOI è un flusso di movimenti reciproci. Per avere sane relazioni affettive bisogna saper respirare tra i 2 movimenti basilari della vita: raccoglimento in sè (introversione, ascolto di sè, autocoscienza,elaborazione delle esperienze) ed espansione verso l’altro (estroversione, ascolto dell’altro, comunicazione, confronto sulle esperienze). Come possiamo pretendere di comunicare correttamente col prossimo se non sappiamo comunicare con noi stessi? L’educazione dovrebbe sempre facilitare nel bambino-ragazzo l’esplorazione di entrambe le modalità.
Nell’esperienza del crescere si è impegnati nell’ardua impresa di passare da una relazione in cui si ha la posizione di “disparità” di condizioni tra genitori (autonomi) e figli (dipendenti) ad una posizione di “parità” tra coetanei (autonomi e interdipendenti), per poter creare amicizie e relazioni di coppia fino a dar vita ad un nuovo nucleo familiare o comunque costruire una rete di relazioni capaci di nutrire il cuore e i bisogni di tenerezza e vicinanza. Il genitore ha quindi il compito di insegnare al figlio a saper stare “al proprio posto” nelle relazioni: questo posto inizia con l’essere di estrema fragilità e dipendenza nella prima infanzia e prosegue con l’acquisizione di una sempre maggior autonomia, fino alla libertà adulta di uscire dal nido familiare per andare nel mondo e creare nuovi affetti paritari. La grande impresa del crescere è di imparare a stare insieme in una posizione dipendente e subordinata, ma poi acquisire la capacità di relazionarsi in parità, autonomia e reciprocità coi coetanei.
Nella relazione di disparità i genitori hanno funzione duplice: normativa (dare regole) e affettiva (dare amore). Il figlio cresce dentro ad una relazione in cui le norme vengono date da un’autorità indiscussa ed egli è bene che si adegui e non pretenda di fare altrettanto. Ma poi dovrà crescere e saper costruire relazioni in cui le norme diventano proposte da discutere e per cui trovare accordo di entrambi e l’amore viene dato e ricevuto paritariamente e non da una fonte onnipotente a cui chiedere continuamente soluzioni. Per favorire questo difficile passaggio i genitori possono, nei primi 2 settenni, trasmettere i valori del “Noi” paritario solo attraverso l’esempio della loro relazione di coppia e delle loro amicizie. Ingredienti importanti sono il tempo dedicato alla privacy della coppia, l’alleanza, il patteggiamento, la tolleranza per gestire le delusioni,il guardare insieme al bene dei figli, il far pace o il sciogliere il vincolo senza disprezzare e recidere il legame costituito dai figli in comune. Dal terzo settennio promuovendo nel ragazzo un graduale sviluppo del senso di responsabilità verso gli altri, collaborazione in famiglia, scambio, confronto, propositività. Dopo i 18-21 anni il ragazzo resta “figlio”, ma diviene un “figlio adulto” che condivide col genitore la condizione di adultità. Lo scambio non sarà mai alla pari, resterà sempre il fatto che i genitori hanno dato la vita e i figli non possono ricambiare, tuttavia ci sarà scambio e addirittura capovolgimento di ruoli durante la vecchiaia o la malattia dei genitori. Ma i figli non potranno dare norme ai genitori e pretendere “obbedienza”.
Dai 0 ai 7 anni
L’esperienza da offrire è quella del “Bene” in tante declinazioni. Tutto passa principalmente attraverso il corpo, quindi trasmettiamo affetto attraverso il tatto e il contatto dello sguardo, della voce, del nostro odore. “Sono qui per te” è ciò che passa nella tenerezza dell’accogliere, contenere nell’abbraccio, nutrire, sostenere, proteggere, consolare. Il senso di sè ( Io esisto e faccio la differenza) il bambino lo trae da quanto e da come “esiste” per l’altro che lo ama. La fiducia nell’altro e l’aspettativa positiva, le forze di venerazione sono generate dal sentire che i grandi “mi vogliono bene e fanno il mio bene”in modo tangibile e per nulla astratto o intellettuale. Nell’insorgere dell’oppositività dei 2 anni e mezzo, si impara a differenziare il SI dal NO, l’IO dal TU, quindi come ricevere o dare dei No. E’ un bene quando si percepisce che quei No sono “a favore” del mio bene e non “contro” di me. Il genitore si ricordi che nel rapporto con gli altri, il bambino sta ancora sviluppando quello che Steiner definisce “sano egoismo” e non può ancora sviluppare un vero altruismo, ma almeno possiamo ispirare un giusto rispetto e la capacità di immedesimarsi ( “se capitasse a me di essere trattato come sto trattando l’altro?”). I confini sono necessari ed è importante se vengono sperimentati con saldezza dell’adulto che mette a disposizione le forze del suo Io per dare norme e stabilire cosa SI e cosa NO, con amorevole gentilezza e soprattutto senza sensi di colpa e giustificazioni intellettuali inappropriate a questa età. Il gioco, la fantasia e le immagini simpatiche sono il tramite con cui educare affettuosamente anche a ciò che non piace ma è “bene” fare. L’acquisizione di nuove abilità è sostenuta con lo spirito “ti aiuto a fare da te e non da solo. Io sono qui al tuo fianco per sostenerti mentre impari a farlo da te“.
Dai 7 ai 14 anni
Il fondamento dell’educazione dovrebbe essere il “Bello”, ossia l’Armonia e l’equilibrio tra gli opposti e la capacità di “far Pace”. Le relazioni del bambino devono trovare equilibrio tra chi è nel “nido” e chi è nel “mondo” soprattutto coetanei compagni di scuola o di squadra o gruppo. Lo svincolarsi del corpo eterico dalla costruzione del corpo fisico, sviluppa la capacità di astrazione e quindi anche di “immedesimazione” nell’altro che fino ad ora era un mondo estraneo e sconosciuto. E’ l’epoca giusta per favorire un sano altruismo in cui l’altro è visto, ascoltato, compreso, considerato un valore e un bene prezioso. Importante trasmettere ai bambini il loro proprio valore e il senso della propria dignità nell’impatto con l’egoismo degli altri bambini (soprattutto ora che il fenomeno del bullismo sta così ingrossandosi), ma anche aiutarli a superare il proprio egoismo con pratiche altruistiche di solidarietà, scambio, dono, alleanza. Formativo diventa la pratica dell’apprezzamento e della sana autocritica al momento giusto. E’ questa l’epoca in cui educare al ritmo “introversione-estroversione” assicurandosi che il bambino dosi in modo armonico lo stare con se stesso e lo stare in compagnia dei coetanei. Per i temperamenti più chiusi e pacati significherà facilitare l’estroversione in modo delicato e rispettoso, mentre per i temperamenti più estroversi facilitare il raccoglimento e il tempo della quiete domestica. Attorno al nono anno è bene favorire il senso di appartenenza alla famiglia con relazioni affettuose e rinforzanti per permettere al piccolo di “atterrare e radicarsi” definitivamente sul pianeta Terra, imparando a contare sugli umani oltre che sul Mondo Spirituale che fino a quel momento sentiva spontaneamente vicino. Nelle discordie e nelle differenze, si può alimentare l’attitudine a “fare pace” chiedendosi “come si porta pace ed armonia qui, nel rispetto di tutti?”, evitando fazioni e schieramenti antagonisti. A tal proposito è fondamentale che anche nei dissidi in famiglia, tra genitori o altri adulti, il bambino possa restare al di fuori di richieste più grandi di lui, ad esempio di schierarsi a favore di un genitore contro l’altro. In generale aiutiamo i bambini proteggendoli da noi stessi, dai nostri moti emozionali adulti, dai nostri bisogni che risulteranno sempre invadenti e troppo grandi per loro.
Negli sport e nei giochi di squadra diventa importante per le relazioni affettive che si giochi con sano spirito agonistico per aiutarsi a superare i propri limiti , ma si rinunci all’antagonismo aggressivo e alla sopraffazione dell'”avversario” o del rivale.
Dai 14 ai 21 anni
Il valore più importante è la “Verità” e la Coerenza. Il ragazzo apprezzerà soprattutto le relazioni veraci e le persone coerenti. Nutriamolo con sincerità e confidenzialità senza però voler diventare gli “amici”: si resta in posizione di disparità , ma si insegna al ragazzo a condividere sempre più responsabilità affettive nella vita in comune, nel “noi” che è la famiglia e a scambiare livelli sempre più profondi di confidenzialità.
E’ questo il tempo della maturazione sessuale e della relativa identità di genere. L’incontro con l’altro sesso è al centro dei drammi e dei diletti di questa età. . Il corpo torna ad essere al centro delle esperienze, ma questa volta è abitato da un’anima in fioritura, quindi un corpo che è valore “sacro”, soggetto e non oggetto, tempio e luogo di incontro. Indispensabile allora un’educazione sentimentale e sessuale adeguata, in cui il padre trasmette cosa pensano,sentono e vogliono gli uomini e la madre fa lo stesso riguardo alle donne. E’ importante trasmettere come “coniugare” piacere del corpo con gioia dell’anima, potenza del desiderio fisico con tenerezza del cuore e rispetto della volontà e dignità altrui.
Ai maschi sarà di aiuto conoscere il valore e la dignità della tenerezza e della vulnerabilità senza vergogna. Alle femmine il valore della custodia di sè, del saper dire no e del dono sentito di sè quando è il momento “giusto”.
Da questa età in avanti diventerà sempre più appropriato intrattenere conversazioni “d’anima” a partire dal “Sono qui con te” per favorire una narrazione di sè che sappia dare il nome a quell’intrico di emozioni e reazioni viscerali tipiche dell’età, che sia sostegno nel respiro tra introversione ed espansione. E chiedere :”Come ti senti? Come ti fa sentire quello che accade? Ne possiamo parlare?Ti posso aiutare a fare ordine e a sdrammatizzare grazie alla mia esperienza”.Il tutto dalla posizione di rispetto della privacy del ragazzo e sempre nella posizione di disparità come genitori.
E’ molto facile, direi garantito, deludere un adolescente nelle sue aspettative idealizzate e ancora molto centrate sul proprio egoismo. Il genitore soffre e nel peggiore dei casi teme questa eventualità. Sentirsi screditato, messo in discussione, accusato indebolisce l’autostima e la sicurezza di stare facendo o aver fatto bene la propria parte di educatore. Sicuramente è l’occasione più preziosa per guardarsi dentro e far crescere l’autocoscienza, per dire qualche importante “mi dispiace, adesso farei meglio”, ma allo stesso tempo è di vitale importanza sopportare di deludere e non cedere ai ricatti affettivi. Anzi, è importante considerare che sarà proprio quella delusione a fare da leva nel ragazzo perchè sviluppi la necessaria spinta volitiva ad uscire dal nido e a costruire il futuro “a modo suo”. Un figlio sempre soddisfatto farà fatica ad uscire dall’abbraccio familiare e cercare altri abbracci. L’importante che il clima di opposizione resti nei limiti del rispetto e dell’affetto reciproco. Sarà anche prezioso trasmettere come elaborare la frustrazione e la delusione: proposte e non solo proteste, apprezzamento e gratitudine per quello che c’è, aprirsi al mondo per cercare nuove soddisfazioni.
LE FRASI DELL’AMORE TRA GENITORI E FIGLI
“Benvenuto” “Sono qui per te” “Ti voglio bene”
“Grazie! Mi fai felice” “Ringraziamoci e chiediamoci per favore”
“Bravo, ce la fai!” “Stai riuscendo a farlo da te,bravo”
“Ti apprezzo” “Festeggiamo i tuoi successi”
“Come stai? Ho voglia di sapere di te…” “Ti dedico il mio tempo per stare insieme, io e te”
“Capisco che non ti piaccia (o ti faccia paura), ma sono convinto che sia per il tuo bene e per quello di tutti “
“Troviamo un punto d’incontro” “Mettiamoci d’accordo” ” Facciamo la pace”
“Mi dispiace, col tuo aiuto la prossima volta farò meglio”
“Chiedi scusa con rispetto”
“E’ una gioia vedere che stai crescendo e diventi una donna/un uomo”
“Aiutami a comprenderti, dimmi cosa ti fa soffrire/gioire e cercherò di esserti vicino”
” Ascoltati dentro e senti cosa è davvero importante per te”
“Diciamoci quello che ci fa soffrire, per aiutarci a vivere bene insieme”
“Anche se non siamo d’accordo, il mio affetto resta”
” Se io ti deludo, ricordati che hai il mondo e la vita intera davanti a te”.
“Benedico il tuo futuro fuori dal nostro nido”