Quando iniziamo una Costellazione e posizioniamo i rappresentanti di noi stessi e delle persone a noi legate, osserviamo che facilmente è l’Ego/egoismo che mette in scena il suo dramma con cui è totalmente identificato.
In questa prima fase, l’Io di chi costella è l’Ego identificato con uno stato di coscienza privato della vastità dello Spirito. La sua visione sempre più materialista gli fa credere ad un dramma in cui egli è un frammento insignificante in un universo senza senso in cui l’unico valore è la sopravvivenza fisica e l’accumulo di risorse materiali o narcisistiche per vincere battaglie che crede inevitabili con tutti gli altri Ego/egoismi che ha intorno.
Un tipico modo di pensare dell’Ego è Chi non mi dà ciò che mi aspetto, chi non soddisfa i miei bisogni è “cattivo” è mio “nemico poichè mi fa soffrire. In questo modo, alla maniera dei bambini, si giustifica quando respinge e avversa ciò che gli viene dalla persona frustrante.
La Psicologia Sistemica di B. Hellinger e Psicosofia di R. Steiner
Col mio metodo sinergico tra Psicologia Sistemica di B. Hellinger e Psicosofia di R. Steiner sapremo cambiare stato di coscienza e ci spostiamo in una zona spaziosa e vasta come la nostra Anima Cosciente, area di manifestazione dello Spirito che siamo. Verremo visitati da ben altri pensieri: Sono un Essere Infinito, immortale, in perenne evoluzione che sta sperimentando una vita terrena per conoscere la distanza dall’unità col Divino e fare scelte libere in questo spicchio di mondo dove vige la dualità.
Come Esseri Spirituali sperimentiamo la Forma (gli schemi egoici) non per subirla e farne gabbie, ma per poter scegliere di produrre una loro metamorfosi. Nella prima parte della vita maturiamo strategie fondate sull’egoismo, ma nella seconda parte possiamo dedicarci ad un superamento di tali limiti dando un nuovo senso al passare degli anni. Significa che con la nostra Biografia umana non abbiamo scelto semplicemente di crescere e diventare un bruco più grande, bensì di evolvere e da bruco che eravamo diventare farfalla.
Col mio metodo sinergico, dopo la prima messa in scena che la persona fa all’inizio della sessione, potremo iniziare a considerare i nostri genitori e familiari come specchi per vedere noi stessi, ciò che giace nelle profondità del nostro inconscio più remoto, quello che neanche appartiene a questa vita ma ad altre già vissute. E in quel vedere noi stessi, avere l’opportunità di sentire quel mai come loro come un monito a correggere chi già siamo stati e ora vediamo nei genitori. Specchi che ci aiutano a superare noi stessi e i nostri limiti egoistici.
La vastità di coscienza prodotta da un atteggiamento silenzioso e raccolto, ci sosterrà nel credere che dove la vita mi mette, lì c’è il mio tesoro e tutto ciò che mi accade mi riguarda, così da apprestarci a cogliere nel vecchio dramma non più la condanna o il destino ingrato ma l’opportunità di trarre da esso il meglio di noi stessi.
E finalmente potremo sentire salire dagli abissi del cuore un autentico e sorridente GRAZIE! per i nostri genitori e le nostre radici diventeranno la forza per volare sempre più alto.